Il Reiki è un metodo di riequilibrio energetico naturale – codificato all’inizio degli anni venti del secolo scorso dal Giapponese Mikao Usui – che consiste nella canalizzazione e nella trasmissione, attraverso l’uso prevalente delle proprie mani, dell’energia vitale universale.
Attraverso il "tocco", l'operatore Reiki entra dapprima in contatto con il campo energetico della persona e si armonizza, in modo che il ricevente non viva questo tocco come un'invasione; a questo punto inizia il passaggio di "energia": l'operatore, opportunamente istruito, si connette alla fonte energetica e diventa un canale, un catalizzatore di energia, che viene convogliata verso il ricevente attraverso le mani.
L'operatore è quindi un tramite, un canale: non rischia di andare in riserva di "energia personale " e nemmeno di prendere disequilibri dal ricevente, come per esempio avviene nella pranoterapia.
Nella visione orientale, il corpo si ammala laddove l'energia al suo interno non scorre in maniera fluida: una situazione traumatica, specie se ripetuta nel tempo o di elevata intensità, porta una stasi oppure un mancato arrivo di energia in quelli che comunemente vengono chiamati "organi bersaglio"; e come avviene per la scarsa o mancata circolazione sanguigna, in breve tempo l'organo si ammala, producendo tutta una serie di sintomi che, se trascurati, portano alla malattia cronica o addirittura alla situazione non reversibile.
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